sabato 31 ottobre 2015

Madonna e Sean Penn, ritorno di fiamma? Di nuovo insieme dopo 16 anni

Ritorno di fiamma tra Madonna e Sean Penn? Si fanno insistenti le voci dopo che i due, sposati dal 1985 al 1989, sono stati visti piu« volte assieme». Il matrimonio tra l'attore e la regina del pop è stato piuttosto violento e Penn è arrivato persino a colpire Madonna con una mazza da baseball. Tuttavia sembra tutto passato e sembra che i due si divertano a trascorrere tempo assieme. 

Di recente sono stati visti nel bar di un hotel a Santa Monica in California e Penn è stato a diverse date dei concerti del tour di Madonna 'Rebel Heart'.
 La stessa Madonna, durante il suo concerto a Brooklyn qualche giorno fa aveva tirato in ballo l'ex marito. «Ho fatto uno spettacolo al Madison Square Garden - aveva detto - e il mio ex marito era li. Da non crederci. 30 anni fa lui si era arrabbiato perché indossavo un costume troppo succinto». «Non dico bugie - ha aggiunto - dopo lo spettacolo mi ha scritto una lettera in cui diceva di apprezzare finalmente la mia arte». Secondo fonti vicine ai due, è solo questione di tempo e i due saranno ufficialmente di nuovo assieme. Lo scorso giugno Penn è stato abbandonato dall'attrice Charlize Theron.

venerdì 30 ottobre 2015

Gianna Nannini: "La mia storia, punto di partenza per la rivoluzione mediterranea"

"La rivoluzione mediterranea". E' questo ciò che vuole fare Gianna Nannini con la sua musica e "Hitstory" va considerato un punto di passaggio e allo stesso tempo di partenza. Rivoluzione mediterranea che significa "riportare la parola alla sua tradizion.e E' un grande momento perché ognuno vuole dire la sua e c'è urgenza della parola, come nel rap - spiega lei -. Ma trovo che a volte questo poi si risolva in modi non innovativi dal punto di vista del sound. Dobbiamo rimettere al centro la musica italiana". E, visto che di Mediterraneo si parla, per presentare pubblicamente l'album quale contesto migliore del Medimex di Bari, di fronte a una platea tanto gremita quanto eterogenea, con fan scatenate dai 15 ai 70 anni?

Un viaggio attraverso 32 brani (o 45 per chi sceglierà la versione estesa), con tanto di "gioco dell'oca" nel libretto interno dove ad ogni tappa corrisponde un momento nella vita di Gianna, con un testo scritto direttamente da lei. Questo è "Hitstory", partendo dall'ultimo singolo "Vita nuova", che inaugura la collaborazione della rocker senese con Pasquale Panella, poeta e autore dell'ultimo Battisti, per chiudere con "Come un angelo". In mezzo successi immortali, i brani degli esordi punk rock, quattro inediti e due cover: "Amandoti", qui presentata nella versione rock che di solito è riservata ai live, e "Ciao amore ciao" di Luigi Tenco. "A Tenco glielo dovevo dopo averlo dimenticato in 'Hitalia' - spiega -. In realtà in passato ho fatto "Lontano lontano" ma poi in quella raccolta non avevo interpretato nulla di suo". Lo spunto è arrivato da David Zard, suo attuale manager, che una sera le ha cantato la canzone nella versione originale e non in quella censurata e "rimontata" per adattarla alle richieste sanremesi.

"Hitstory" è l"occasione per fare un consuntivo su una carriera straordinaria ma allo stesso tempo per aprire una porta sul futuro. "La storia? Il passato è la mia forza - dice -. A me interessano le tradizioni popolari, così come amo le contaminazioni. Questa storia fa parte del mio futuro". "Vita nuova" è stato il singolo apripista e quello che allo stesso tempo ha aperto le porte della nuova collaborazione con Pasquale Panella. "Lui l'ho scoperto negli uffici di Zard - racconta -. Lui ha il linguaggio dell'opera. Questa è la dimensione poetica nella quale mi trovo meglio. 'Vita nuova' coglie un aspetto quasi di formula magica, che possa fare avvenire delle cose non solo per me anche per gli altri. Mi sembrava il pezzo piu adatto a innescare il discorso di 'Hitstory', è una canzone molto positiva, che preannuncia, come tutto il disco, qualcosa che ti fa stare bene".

Dal punto di vista personale la "Vita nuova" di Gianna è quella di una mamma che ha dovuto rivedere priorità e ritmi. "Scrivere oggi come oggi per me è sempre più difficile - confessa -. quando vado al pianoforte Penelope non vuole che io ci stia quindi le canzoni devo farle di nascosto, nei ritagli di tempo". Ma Penelope è una presenza (indiretta) anche in questo album, nella ninna nanna "Ninna Nein" e nella copertina, che immortala la Nannini a cavalcioni di una statua di Peter Pan. "E' una foto scattata con il telefonino da un bambino di 8 anni - spiega -. Un giorno eravamo a Londra, al parco di Kensington, e abbiamo visto questa statua e io sono salita per mostrare a Penelope come mettersi. Ed è nato questo scatto. In realtà per la copertina era già pronta la classica foto posata. E' stato Zard a dirmi che voleva qualcosa che mostrasse di più la mia vitalità. Gli ho mostrato questa foto e gli è piaciuta".

Avere David Zard come manager significa anche grandi eventi live. Tra marzo e aprile la Nannini sarà protagonista di otto date in quattro città d'Italia (Torino, Milano, Roma e Firenze) per uno spettacolo davvero speciale. "Ci sarà una sezione ritmica più otto archi e tre coristi - dice Gianna -. E saremo in teatri storici. Ma lo show sarà rock: è il rock che va nei teatri, non cambieremo noi il sound per andare nei teatri". E poi d'estate toccherà alle Arene all'aperto. E in quel caso ci sarà anche la Bohemian Symphony Orchestra. Insomma: la storia è storia, ma il futuro è tutto da scrivere.

La Velina XL: "Peso 177 chili, aiutatemi a dimagrire"

Sul bancone di "Striscia la Notizia" è diventata famosa grazie alle sue forme oversize, nei panni della Velina XL, ma ora i chili in più sono un problema per Emanuela Aurizi. Ospite del salotto di Barbara d'Urso ha infatti svelato: "ho continuato a mangiare e sono arrivata a 177 chili. 

Non credere a quelle che dicono non mangiano nulla, non è vero". I rischi per la salute ci sono, ma lei sdrammatizza: "C'è tempo, le bilance arrivano fino a 220 chili".
La sua giornata-tipo inizia alle 10 nel bar sotto casa, dove ordina latte e cacao, accompagnato da un cannolo alla crema. Un giro a fare shopping e poi di nuovo a tavola: doppio primo (carbonara e amatriciana), frittura di calamari e insalata di pollo. Una breve passeggiata e... merenda, ovvero un cono a quattro gusti con abbondante panna montata.

I Modà tornano con il nuovo singolo "E non c'è mai una fine"

L'attesa è finita. A tre anni di distanza i Modà tornano il 3 novembre con il nuovo singolo "E non c'è mai una fine" e subito dopo con il nuovo album "Passione Maledetta". In attesa della grande data, quando sabato 18 giugno 2016 la band guidata da Kekko Silvestre sarà di nuovo sul palco dello Stadio San Siro, a Milano.

 Il nuovo singolo sarà in rotazione in tutte le radio e disponibile in digital download su iTunes e nello stesso giorno sarà possibile anche acquistare in pre–order da iTunes il nuovo album. A tre anni dal disco multiplatino "Gioia", e dopo lo strepitoso trionfo del tour negli stadi con oltre 100 mila spettatori tra Roma e Milano, la band è dunque pronta a replicare il grande successo.

X Factor 9, stasera la seconda puntata live: Bieber guest star, non c'è Lorenzo Fragola

Stasera a partire dalle alle 21.10 su Sky Uno andrà in onda il secondo Live Show di X Factor 9; guest star, dopo i Duran Duran, Justin Bieber, popstar mondiale che pochi giorni fa ha sbancato agli EMAs 2015 di Milano . Tra gli ospiti di questa sera il gradito ritorno di Francesca Michielin, prima vincitrice dell' xFactor targato Sky. Non ci sarà invece, come annunciato, Lorenzo Fragola per problemi organizzativi. 

Queste le canzoni che interpreteranno i concorrenti:  Mika (Under uomini):
Eva- Everybody’s Changing dei Keane
Leonardo - Wake Me Up di Aloe Blacc
Luca - Blank Space di Taylor Swift (versione di Ryan Adams)  Elio ( Over):
Davide - Quello Che dei 99 Posse
Giosada - Retrograde di James Blake  Skin (Under donne):
Enrica - “Like a Star” di Corrinne Bailey
Margherita - I Believe in you di Kylie Minogue
Eleonora - Meravigliosa Creatura di Gianna Nannini  Fedez (Band Musicali):
Urban Stranger - Ocean di Jay Z
Land Lord - Habits ” di Tove Lo (versione degli Hippie Sabotage)
Moseek - Time to Pretend degli MGMT

giovedì 29 ottobre 2015

Cremonini: uno spettacolo tra pop, rock e swing

Energia e divertimento, si balla e ci si emoziona al concerto di Cesare Cremonini. È partito ufficialmente venerdì scorso da Torino per il suo Più Che Logico Tour 2015, e dopo la data zero di Mantova, Cesare attraversa l'Italia col suo show e con il suo palco tridimensionale. 


Da Roma alle doppie date di Bologna e Milano (ad oggi già tre sold out), da Firenze a Bari, dalla Sicilia al Friuli Venezia Giulia: "Sarà un palco che si potrà vedere anche dall'alto" ci aveva detto su Radio Italia solo musica italiana direttamente dal suo camerino poco prima di iniziare il concerto. Ecco spiegato anche il suo hashtag del momento (#RagazzeSulleSpalle), "quindi se lo vedi dalle spalle di qualcuno hai uno spettacolo ancora più ricco".
Buio e poi luci coloratissime, si accende pure una pista in stile disco anni Settanta e lo spettacolo inizia con una hit dietro l'altra, Cremonini coinvolge il pubblico, spazia dal pop al rock e allo swing.

 L'attacco è subito forte, Lost in the weekend è il singolo del momento che scalda subito il PalaAlpitour, Cesare balla su e giù per il palco, che si estende ed entra proprio in platea. Lo spettacolo continua e ci porta indietro nel tempo, con le hit degli album Bagus del 2002 (Padremadre) e Maggese del 2005 (Le tue parole fanno male). Con La nuova stella di Broadway il palazzetto si infiamma letteralmente e subito dopo arriva Buon viaggio (share the love) a far scatenare il pubblico. Poi Cesare si mette al piano, si trova proprio sulla pedana in mezzo al pubblico, canta Figlio di un re e poi la splendida Vieni a vedere perché, che dedica all'amico musicista scomparso Marco Tamburini. Ripartono le mani (e i piedi) di tutto il palazzetto con Mondo, poi Logico#1, Io e Anna e Grey Goose, fino ad un piccolo "intervallo", che non vi sveliamo, è una sorpresina dedicata a ciascuna città in cui Cesare canterà.

Si cambia leggermente set e ci si mette in modalità "swing" ed ecco un quintetto da live session tutta particolare, che parte con Gli uomini e le donne sono uguali (servita con un pizzico di My baby just cares for me di Nina Simone e una spolverata in stile Blue Moon, celebre standard del jazz americano) ed esplode con Una come te. Il finale è emozionante, perché Cesare si racconta un po', ride e fa ridere con piccoli aneddoti della sua vita musicale, per poi far saltare il palazzetto con la sua 50 Special. Con le ali sotto ai piedi si va verso il finale con Marmellata#25, Le sei e ventisei e per il bis finale canta Un giorno migliore, con emozioni a fior di pelle (salta il brano I love you, previsto però in scaletta per le altre date, salvo modifiche dell'ultim'ora), a chiudere questo suo nuovo spettacolo che fa star bene, diverte ed entusiasma.

mercoledì 28 ottobre 2015

Emma, "Adesso" nuovo album: la cantante svela titolo, copertina e data di uscita

Emma Marrone svela ai fan titolo, copertina e data di pubblicazione del suo quinto disco, per la prima volta interamente prodotto dalla cantante salentina insieme a Luca Mattioni. L'album si intitolerà "Adesso" e uscirà il 27 novembre. Sulla cover campeggia una foto dell'artista, in bianco e nero, di Luisa Carcavale e il titolo dell'album scritto con la grafia della stessa Emma.

 Annunciato anche un tour, le cui date verranno svelate prossimamente.
 Anticipato dai singoli "Arriverà l’amore", pubblicato venerdì scorso e "Occhi profondi", appena certificato Platino e con oltre 14 milioni di visualizzazioni, "Adesso" uscirà a oltre due anni e mezzo dall'album multiplatino "Schiena". 
L'annuncio è stato dato da Emma sui social allo scoccare della mezzanotte, a un mese esatto dal rilascio del disco, che sarà disponibile in pre-order online dal 6 novembre. Dal 26 novembre, per gli utenti registrati su adessotour.fepgroup.it , sarà possibile ordinare sul web i biglietti per "Adesso Tour", mentre le prevendite ufficiali prenderanno il via il 27 in contemporanea con l'uscita dell'album.

Spectre, la coppia Craig-Bellucci a Roma. L'attore: "Ora basta con James Bond"

«Interpretare James Bond è stata una delle esperienze migliori della mia carriera e me la sono goduta sotto ogni aspetto, ma ho dormito, mangiato e bevuto James Bond per due anni, e ora non ne voglio sentir parlare per un po'». Così parlò - ieri in un hotel al centro della Capitale - Daniel Craig, giunto con Spectre al suo quarto film da agente segreto 007 e preceduto, nella sua missione di promozione romana, da alcune interviste in cui aveva manifestato il desiderio di separarsi dal personaggio. 


Intanto, l'attore continua ad alimentare il mito con la sua mascolinità ammaccata e il suo sguardo triste anche in questo film, di nuovo diretto da Sam Mendes, dopo lo strepitoso Skyfall. Nelle sale italiane dal 5 novembre, Spectre recupera la vecchia organizzazione criminale tentacolare e punta su un nuovo cattivo dal nome di Oberhauser e dal volto di Christoph Waltz, mentre regala all'immaginario collettivo due nuove, atipiche Bond Girl: la francese Léa Seydoux nei panni della figlia di un vecchio nemico di Bond e Monica Bellucci nei panni della vedova di un mafioso.  «L'entrata in scena di una Bond Lady è una grande novità - commenta l'attrice italiana - è la prima volta che vediamo il maschio per eccellenza flirtare con una donna matura. Mendes voleva che fosse evidente sullo schermo che lei ha 50 anni: Lucia non ha più la bellezza della giovinezza, ma una grande femminilità».  Di Daniel Craig, la Bellucci dice che «è un attore eclettico che sa essere un gentleman, ha un carisma e una sensualità naturali», mentre il villain Waltz spiega che «ogni epoca ha il Bond che merita. Non potremmo guardare lo Sean Connery del 1962 con gli occhi del 2015, perché sono cambiati i sentimenti e le ansie che caratterizzano i tempi. Daniel Craig è un Bond attuale, di oggi».  E l'eroe, che in una delle sequenze iniziali affronta un corpo a corpo spettacolare su un elicottero in volo precario sull'enorme piazza centrale di Città del Messico, dà il massimo dei voti al suo poker di 007: «Se avessi potuto programmare ciò che è successo da Casino Royale a oggi, avrei voluto esattamente questo». Anche se, come sottolinea il regista, «con questo personaggio Daniel ha avuto una fama istantanea, difficile da gestire per la grande pressione che comporta».  UN BOND MOVIE CLASSICO «I morti sono vivi» a Città del Messico, dove Spectre, ventiquattresimo titolo della serie di James Bond, ha inizio con uno spettacolare piano sequenza che attraversa il caos delle celebrazioni per il Giorno dei morti. Un ingresso sontuoso nel nuovo capitolo di 007, che porta l'agente segreto in viaggio tra il Messico, Londra, Roma, l'Austria innevata e Tangeri alla caccia del capo dell'organizzazione criminale che dà il titolo al film, e che ha il volto di Christoph Waltz. Stavolta però la minaccia è anche onnipresente e invisibile: è il sistema di sorveglianza globale che controlla la sua vita e quella di tutti.
In Spectre Bond è «un aquilone che volteggia in un uragano» e cerca di difendere - di nuovo, dopo la resistenza alla “rottamazione” che ha dovuto opporre in Skyfall - il "vecchio" sistema di spionaggio dal "nuovo" corso, che vorrebbe sostituire gli agenti con i droni. Se Skyfall offriva la summa della spettacolarità, dell'azione, del glamour e della ricchezza visiva della saga di 007, scavando a fondo nella storia intima del personaggio e restituendo, con grande divertimento, tradizione e innovazione in una narrazione stratificata e complessa, Spectre torna a percorrere - un po' stancamente - lo schema classico dei Bond movie.
Ogni ingrediente è al posto giusto, ma senza aggiungere personalità alla ricetta. James attraversa mezzo mondo con la sua licenza di uccidere, passa in rassegna i fantasmi del suo passato e guida la mitica Aston Martin in memorabili inseguimenti tra le vie di Roma: questo basta per farne un grande spettacolo, ma non stupisce ed emoziona come aveva saputo fare nel precedente capitolo.

Duran Duran premiati agli Ema: "Restiamo un gruppo unito, questa è la nostra forza"

Sono tornati su un palco italiano dopo 4 anni di assenza, i Duran Duran di Simon Le Bon, Nick Rhodes, John e Roger Taylor, che domenica sera si sono anche visti assegnare un premio agli Ema 2015.

 La band icona degli anni 80 e tra le più longeve della storia del pop, alla festa di Mtv si è infatti aggiudicata il nuovo premio Video Visionary Award, nuova categoria creata per dare un riconoscimento ai pionieri del video musicale inteso come forma d'arte. «Non so quale sia il segreto - dice Nick Rhodes a proposito della longevità della band - ma anche se lo sapessi non lo direi. Forse la nostra forza sta nel fare tutto insieme e sappiamo che i risultati che otteniamo come gruppo non riusciremmo ad agguantarli come solisti».  Qualche sera fa, i quattro erano stati ospiti anche della prima puntata live di X Factor, durante la quale si erano esibiti con il singolo Pressure Off, già inserito nella scaletta dell'album Paper Gods, dato alle stampe il mese scorso. «Il titolo del brano - rivela Simon Le Bon - rispecchia lo spirito con il quale ci siamo trovati a lavorare in studio per questo album, senza alcuna pressione». Il quattordicesimo lavoro da studio dei Duran Duran è entrato direttamente alla 2ª posizione della classifica italiana, motivo per cui la band può affermare di avere ancora un largo seguito nel nostro paese a tanti anni di distanza da Wild Boys. «Amiamo l'Italia - ha detto ancora Rhodes - e speriamo di tornare l'anno prossimo anche per un tour che ci permetta di girare diverse città».  Per il momento, però, la band ha annunciato solo le date dal vivo che porteranno in giro i quattro a suonare prima negli Stati Uniti e poi in Gran Bretagna. La band, nata a Birmingham 37 anni fa, ha cominciato a lavorare a Paper Gods due anni fa, assieme a Mark Ronson, riconosciuto ormai a livello internazionale come un Re Mida della produzione musicale. «È una canzone sulle nostre ossessioni - spiega Le Bon a proposito del brano che ha dato il titolo al lavoro - per i soldi, per le cose materiali e su come banalizziamo le nostre vite e l'umanità intera. Di solito sono meno specifico con i testi, perché mi piace che chi li ascolta possa interpretarli a proprio piacimento, ma in questo caso, ho voluto che la rabbia fosse ben chiara».